Testimonianze sulla pila di Fermi

 

1. Albert Wattenberg fu uno dei giovanissimi fisici che parteciparono all'esperimento del 2 dicembre 1942 e alla sua preparazione. In questa conferenza, tenuta all'Accademia dei Lincei nel 1962, egli ha messo in evidenza una costante della personalità scientifica di Enrico Fermi: il ruolo insostituibile esercitato come guida, docente, animatore.
"Quel giorno a Chicago"

2. Lise Meitner, dopo aver collaborato con Hahn, dovette lasciare la Germania nel 1938 per sfuggire alle persecuzioni razziali. Dalla Svezia restò in corrispondenza con i colleghi tedeschi e diede l'apporto determinante, nel 1939, assieme al nipote O.R. Frisch, che lavorava a Copenhagen nell'Istituto di Niels Bohr, all'interpretazione degli effetti, in termini di liberazione di energia, del bombardamento del nucleo di uranio con neutroni lenti. Quell'interpretazione che allo stesso Fermi era sfuggita negli anni precedenti. La Meitner rievoca quella, vicenda scientifica in questo articolo scritto nel 1962.
"Vie giuste e sbagliate nel cammino verso la scoperta dell'energia nucleare"

3. Otto Hahn è, con Fritz Strassmann, lo scopritore della fissione dell'uranio (1938). In questo articolo, scritto nel 1962, colloca nel giusto valore gli esperimenti di Roma del 1934 come l'evento scientifico che diede l'avvio a quell'intenso periodo di sperimentazioni fisiche dalle quali nacque poi la possibilità di sfruttare l'energia da fissione nucleare.
"Enrico Fermi e la fissione dell'uranio"

4. Samuel Allison, scomparso nel 1965, era tra i collaboratori di Fermi negli anni del "Metallurgical Project" di Chicago. Partecipò come chimico e come esperto di materiali, alla realizzazione della prima Pila e degli "esperimenti critici" che la precedettero.
"Verso la reazione a catena"

5. Glenn Seaborg fu insignito del Premio Nobel per la scoperta del plutonio. In questo articolo, scritto nel 1962, l'autore mette in luce i collegamenti tra la Pila di Chicago e il problema della produzione del plutonio destinato al programma militare americano della seconda guerra mondiale. L'autore vi preannuncia peraltro il futuro del plutonio come combustibile per i reattori autofertilizzanti.
"Il primo reattore nucleare e la produzione di plutonio "

6. Henry DeWolf Smyth è l'uomo che ha dato il nome al celebre rapporto con il quale il Governo degli Stati Uniti ha consentito per la prima volta all'opinione pubblica mondiale nell'agosto 1945 di ricevere una sommaria informazione su quello che era avvenuto negli anni precedenti, nei laboratori segreti del "Manhattan Project" . In questo articolo Smyth svolge alcune considerazioni politiche ed etiche sui problemi dell'informazione aperti dalla scoperta di Fermi.
" La pubblicazione del "Rapporto Smyth"

7. Edoardo Amaldi delinea i termini della rivoluzione, non solo tecnologica e industriale, ma anche scientifica e culturale, avviata dagli studi e dalle scoperte di alcuni grandi della fisica, tra cui Enrico Fermi.
"Riflessioni a vent'anni dalla prima reazione a catena "

 
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